Funghi, ecco come orientarsi tra velenosi e commestibili
Tra i cibi autunnali più amati ci sono senza dubbio i funghi, che sono ottimi da mangiare cucinati in una miriade di ricette differenti e persino crudi e marinati.
Ma mai come con questi alimenti bisogna fare estrema attenzione: ne esistono, in natura, numerose specie velenose che, se ingeriti, possono rivelarsi persino letali.
Questo non vuol dire affatto che non bisogna raccoglierli e mangiarli, ma che bisogna fare molta attenzione a quali mettere nel nostro cestino.
Ma come si può distinguere tra un fungo velenoso ed uno commestibile?
A tal riguardo sono tantissime le credenze popolari che negli anni hanno guidato la raccolta dei funghi ed hanno provocato anche numerose vittime.
Per citarne solo qualcuno, si è sovente ritenuto che i funghi completamente bianchi e di sapore gradevole siano sicuramente commestibili, come anche che l’annerimento del cucchiaio d’argento, dell’aglio e della cipolla durante la cottura del fungo sia un indicatore di tossicità.
Non è poi sempre vero che quelli che vengono mangiati dagli insetti sono commestibili: avendo un organismo diverso dal nostro, il veleno potrebbe non avere alcun effetto su di loro.
In realtà, l’unico modo per distinguere con assoluta certezza i funghi commestibili dai funghi velenosi è quello di conoscere le diverse specie, soprattutto quelle velenose, in modo tale da starci ben alla larga.
Tra quelle mortali vi sono il cortinarius orellanus, l’amanita virosa e la phalloides, l’entoloma lividum e il tricholoma pardinum e diverse altre che pian piano bisogna imparare a conoscere per diventare degli esperti raccoglitori.