Si fa tanto parlare di violenza sulle donne, eppure sembra che la reale portata del fenomeno non sia chiaramente compresa da tutti.
E non solo perché si continuano a consumare femminicidi quotidianamente: la violenza è fatta anche di atteggiamenti, di parole, di accuse e di discriminazioni che bisogna subire per il semplice fatto di essere nata donna.
Un messaggio che vuole lanciare una bella istallazione che è comparsa in piazza a Milano: la “Maestà Sofferente” di Gaetano Pesce arriva in piazza Duomo nell’ambito della Design week ed è ispirata alla storica poltrona Up 5&6 .
La poltrona, che stilizza un corpo femminile nudo, nella sua versione “installazione” appare trafitta da centinaia di frecce, per rappresentare una metafora della violenza sulle donne.
«È un’opera contemporanea, essendo di 50 anni fa. Mi sembra giusto rendere onore a Gaetano Pesce. Ci stupiamo quando succede un femminicidio e poi se, attraverso una testimonianza, se ne riparla, deve andar bene. A me non dispiace affatto, mi pare un messaggio molto contemporaneo», ha commentato il sindaco Giuseppe Sala.
I milanesi e i turisti, invece, non sono tutto concordi, commentano l’opera e si dividono tra favorevoli e contrari all’istallazione.