Fin troppo spesso ci troviamo a parlare di forme di discriminazione e addirittura razzismo ai danni del sud, perpetrati da un nord indubbiamente più ricco e che per questo si crede sovente anche superiore al mezzogiorno d’Italia.
Naturalmente non bisogna generalizzare: la maggior parte delle persone del nord è rispettosa, come non tutti gli abitanti del sud possono vantarsi di esserlo.
E difatti lo mostra in modo lampante un episodio assolutamente da condannare che vede protagonisti alcuni paesi calabri.
“Venite in vacanza da noi, il Nord è inquinato e a rischio coronavirus“, è quanto si legge in uno spot dei sindaci della Locride per il rilancio del turismo.
“In Calabria il distanziamento sociale si pratica da tremila anni. Una forma di civiltà e di rispetto che ha preservato queste terre da un contagio di massa come è avvenuto altrove“, recita lo spot.
Si mostrano spiagge del nord e poi quelle del sud, e si sente declamare che mentre quelle del nord sono “affollatissime anche in queste ore e dove il distanziamento sociale è una chimera”, quelle del Sud sono “spiagge sterminate e mozzafiato della Locride, di Africo, di Bianco, di Caraffa del Bianco, di Locri, di Siderno per non parlare dell’Aspromonte, incontaminato e selvaggio, dove primeggia San Luca, borgo che ha dato i natali a Corrado Alvaro”.
Immediatamente è montata la protesta, prima in rete e poi sui media.
Indignata la reazione del presidente di Anci Veneto, Mario Conte: “Vergogna, vergogna, vergogna. Non c’è altro commento per questa campagna pubblicitaria che non ha il minimo rispetto di quando successo al Nord in questi mesi e che ha visto morire medici, infermieri, farmacisti ed in alcuni casi anche sindaci che sono stati fino all’ultimo minuto in trincea a fianco dei cittadini. Chi oggi lancia questo spot lucra anche su questo e non porta alcun rispetto per il territorio e per le comunità“, ha concluso.