I luoghi comuni su cui il nostro paese si fonda vogliono che sia il sud Italia quello maggiormente caratterizzato da criminalità, e sarebbe poco veritiero affermare che nel sud e nelle isole non ci siano organizzazioni criminali che sovente prendono addirittura il posto dello stesso stato, ma è altrettanto poco realistico pensare che nel settentrione la situazione sia molto differente.
E i dati arrivano a ribadirlo: diminuisce in Italia il numero dei reati denunciati (6.500 al giorno, il 2,4% in meno su base annuale), ma registrano un aumento esponenziale le truffe e le frodi informatiche, a +15%.
A Milano e Rimini va la maglia nera nel 2018: nel capoluogo lombardo e provincia si contano 7.017 denunce ogni 100mila abitanti, in quello romagnolo ce ne sono 6.252.
Questi dati emergono dall’ Indice della criminalità elaborato dal Sole 24 Ore in base ai dati forniti dal dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno e relativi al numero di delitti commessi e denunciati l’anno scorso.
Gli stessi dati mostrano poi come sono in crescita gli illeciti connessi allo spaccio di stupefacenti (+2,8%), che emergono con 76 denunce ogni ventiquattrore, e le estorsioni (+17%) che tornano ad aumentare, invertendo la rotta degli ultimi anni, con 27 episodi al giorno.
Per quanto riguarda le altre tipologie di delitto, rispetto al 2017 si evidenzia la flessione di omicidi (-10%), furti (-6%), rapine (-7%) e associazioni per delinquere (-15%). Risultano in calo netto anche le denunce per usura (-38%) e gli incendi (-53,9%).
Tra i territori meno esposti alla criminalità spiccano invece Oristano, ultima con 1.493 denunce ogni 100mila abitanti, Pordenone (2.126) e Benevento (2.138).