Il provvedimento del Ministero è stato ufficializzato proprio dal ministro della salute Beatrice Lorenzin che ha confermato la possibilità dell’acquisto di farmaci dall’estero per uso esclusivamente personale.
La necessità dei farmaci dovrà essere convalidata attraverso la prescrizione del proprio medico, la circolare del ministro della Salute che chiarisce:
“Nelle ultime settimane abbiamo avuto molte segnalazioni su farmaci che regolarmente importati da pazienti italiani per esigenze personali di cura venivano bloccati in Dogana, anche se si trattava di farmaci legalmente autorizzati in un Paese estero, sebbene non autorizzati in Italia. La Dogana bloccava questi farmaci sulla base di una interpretazione restrittiva della normativa vigente, ritenendo, contro l’evidenza scientifica, che fossero identici due farmaci anche se vi fosse diversità di dosaggio, eccipienti, modalità di somministrazione. Con la mia circolare questo è stato chiarito”.
Il vicepresidente della Commissione Sanità, Maurizio Romani ha commentato: “Visto che non vi possiamo curare, è la sintesi dell’ultima circolare emanata dal ministro Lorenzin, andate a comprare il farmaco da un’altra parte”.
Per quanto riguarda l’acquisto dei farmaci all’estero, si regolamenta la vendita per quelli nei Paesi Esteri e non autorizzati per l’immissione in commercio sul territorio italiano, i medicinali registrati in altri Paesi saranno spediti grazie alla richiesta del proprio medico curante.
Secondo quanto riportato nella circolare, i farmaci potranno essere importati anche nel momento in cui il medicinale possa presentare un principio attivo di dosaggio diverso e una diversa somministrazione, naturalmente nel momento in cui lo stesso non sia possibile acquistarlo da parte del paziente.
Per quanto riguarda i farmaci anti epatite C, l’intervento del presidente di EpaC, l’associazione dei pazienti con epatite C, è chiaro: “Si è creato un caso, secondo le vecchie regole era illegale importare farmaci già registrati in Italia. Ma, secondo quelle stesse regole, i malati, senza una valida alternativa terapeutica, potevano procurarsi il farmaco all’estero, sempre con ricetta medica. Ecco allora la nuova situazione: per i malati di epatite C ci sono farmaci registrati in Italia, ma l’accesso alla terapia, nonostante l’apertura dell’Aifa che ha promesso di trattare tutti, può non essere immediato”.