Il governo, mai come in questi mesi, ha dovuto lavorare duramente, con una serie di decreti a supporto di un paese che rischia di andare allo sbando, travolto e stravolto prima dalla pandemia di Covid 19 e poi dalla crisi che ne è scaturita.
Uno dei temi più caldi continua a rimanere quello dell’immigrazione: migliaia di migranti e richiedenti asilo continuano ad arrivare nel nostro paese, rappresentando anche una minaccia alla salute pubblica in questo articolare momento storico.
Proprio in queste ore la ministra dell’Interno, Luciana Lamoregese, ha fatto sapere che il lavoro sul decreto immigrazione “è chiuso. Sto aspettando il parere dell’Anci perché cambia un po’ il sistema di accoglienza. I Centri di accoglienza dovranno essere gestiti dai Comuni. Spero di poter mandare il testo a Palazzo Chigi prima di ferragosto, poi se ne parlerà a settembre. La cosa importante è aver trovato un testo condiviso con la maggioranza”.
Nel nuovo decreto immigrazione abbiamo recepito “tutte le osservazioni che erano state formulate dalla Presidenza della Repubblica. E siamo andati oltre: abbiamo modificato il sistema accoglienza anche per coloro che sono richiedenti asilo, affinché entrino nel circuito di accoglienza identico a quello che oggi è riservato a coloro che sono titolari di protezione umanitaria, ritornando un po’ come era prima”.
La ministra fa sapere inoltre che sono circa 14mila i migranti sbarcati da inizio 2020 sulle coste italiane e spiega che “il numero che ha fatto alzare l’asticella è quello che deriva dal mese di luglio, quando c’è stata una fortissima crisi politica ed economica in Tunisia e persone che non avrebbero mai pensato di abbandonare il proprio Paese e si sono avventurate verso le nostre coste”.