E’ quello che è stato definito il “lungo covid“.
Si tratta della continuità dei sintomi molto tempo dopo la diagnosi. Secondo gli scienziati dell’Università di Ginevra (Svizzera), questo fenomeno non è raro poiché colpisce un paziente su tre.
Infatti, seguendo 700 persone affette dal coronavirus, hanno osservato che a sei settimane dalla diagnosi, quasi un terzo dei partecipanti presentava ancora uno o più sintomi legati al Covid-19, in particolar modo:
stanchezza (14%), mancanza di respiro (9%), perdita del gusto o dell’olfatto (12%), tosse persistente (6%), mal di testa (3%).
Per gli autori è quindi importante seguire questi pazienti nel tempo. Anche solo per rassicurarli. Ma non è tutto. Chiedono anche consapevolezza, soprattutto da parte dei datori di lavoro che devono “rendersi conto che anche le persone a priori in buona salute possono trovarsi esauste“, anche a settimane dalla loro infezione.