In Italia la fase 2 di questa emergenza legata al Covid-19 inizierà il prossimo 4 maggio, ma sarà una ripartenza lenta, soprattutto se paragonata a quella di altri paesi europei.
Il nostro pase è stato infatti il primo a dichiarare il lockdown e si candida ad essere tra gli ultimi a tornare alla “normalità”: “colpa” di un documento dell’Iss che mette in guardia sui contagi di ritorno che porterebbero ad intasare nuovamente le terapie intensive, se si riaprisse tutto e subito.
Ma allora perché gli altri paesi europei stanno già riaprendo?
Scelte politiche, naturalmente, ma i primi dati non gli danno affatto ragione.
A pochi giorni dall’allentamento delle restrizioni in Germania, torna a salire l’R0, cioè l’indice di contagio che oggi è a 1. Da metà aprile era sceso allo 0,7, per poi risalire progressivamente. Come se non bastasse, in Germania il tasso di mortalità per la malattia è progressivamente aumentato: nelle scorse ore ha raggiunto il 3.8%.
Dalla settimana scorsa in Germania sono stati riaperti i negozi, ma vige tuttora il divieto di contatto e da ieri è obbligatorio indossare le mascherine nei negozi e sui mezzi di trasporto pubblico.
Situazione simile in Francia, tanto che l’entusiasmo per la ripartenza ha subito una brusca frenata e anche oltralpe si assisterà ad una ripartenza lenta e cauta che partirà dal prossimo 11 maggio.