L’Antitrust ha messo nel suo mirino i supermercati

Tutti noi, nel nostro piccolo, ce ne siamo accorti: proprio nel momento in cui le entrate sono inevitabilmente diminuite, i prezzi della maggior parte dei beni alimentari ed in generale di prima necessità hanno iniziato lentamente ma inesorabilmente ad aumentare.

La maggior parte dei supermercati ha ritoccato i prezzi al rialzo, in barba a milioni di famiglie che negli ultimi due mesi hanno faticato a mettere il piatto in tavola e che si trovano ad affrontare una crisi senza precedenti.

Ma anche stavolta l’Antitrust è in prima linea, ed infatti ha già avviato un’indagine.

Nello specifico, l’Autorità ha inviato richieste di informazioni a numerosi operatori della grande distribuzione soprattutto dell’Italia centrale e meridionale, per   acquisire dati sull’andamento dei prezzi di vendita al dettaglio e dei prezzi di acquisto all’ingrosso di generi alimentari di prima necessità, detergenti, disinfettanti e guanti.

I maggiori aumenti si riscontrano in aree non interessate da “zone rosse” o da misure rafforzate di contenimento della mobilità, spiega l’Antitrust, non escludendo “fenomeni speculativi”.

I principali destinatari delle richieste sono: Carrefour Italia, MD, Lidl, Eurospin, F.lli Arena, alcune cooperative Conad (Conad Sicilia, Conad Nord-Ovest, PAC 2000, Conad Adriatico, nonché Margherita Distribuzione), alcune cooperative e master franchisor Coop (Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno, Coop Centro Italia, Coop Liguria, Novacoop, Coop Alleanza 3.0, Tatò Paride), diversi Ce.Di. aderenti a SISA (per esempio SISA Sicilia), SIGMA (per esempio Ce.Di. Sigma Campania) e CRAI (per esempio CRAI Regina).

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