Nella giornata di ieri non si è parlato d’altro, e sono stati tantissimi coloro che hanno commentato con i soliti “lo sapevano tutti” o si “sapeva” o “davanti ai soldi non si guarda in faccia a nessuno”, dando per assodato che le gravissime accuse mosse fossero vero.
Eppure finora c’è stato solamente un interrogatorio: Michel Platini, fermato ieri in Francia per essere interrogato in relazione all’inchiesta su presunti atti di corruzione nelle procedure d’assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar, è stato rilasciato.
“Non è più in stato di fermo: è stato alzato un polverone per niente”, ha quindi commentato ai media l’avvocato William Bourdon, all’uscita dalla sede dell’Ufficio centrale dell’anticorruzione a Nanterre, nel confermare la notizia.
Il suo team di comunicazione ha poi riferito che la detenzione è terminata a mezzanotte e mezza, che Platini ha negato qualsiasi illecito e che nei suoi confronti non sono state formalizzate accuse.
“Non si tratta in alcun modo di un arresto ma viene ascoltato come testimone, in una condizione voluta dagli inquirenti che permette di evitare che le persone ascoltate possano accordarsi fuori dalla procedura”, precisa un comunicato diffuso dai media francesi.
“E’ stato un lungo interrogatorio, ma visto il numero delle domande non poteva essere diversamente – ha inoltre detto lo stesso Platini dopo il rilascio – Mi hanno fatto domande sull’Europeo del 2016, sul Mondiale in Russia e su quello del 2022 in Qatar, sul Psg e sulla Fifa”.
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