Quando, lo scorso anno, l’allora ministro della salute ha reso obbligatorio vaccinarsi, per poter essere ammessi alle scuole dell’infanzia e primarie, si è scatenato su più fronti un mare di reazioni e polemiche, spesso sterili.
Può un paese “civile” obbligare i genitori a vaccinare i propri figli? Non dovrebbe al contrario essere una decisione, ben ponderata certamente, ma esclusivamente dei genitori?
Gli esperti hanno provato a spiegare, in tutti i modi possibili, che vaccinare è un atto dovuto a se stessi, per evitare le possibili gravi conseguenze di molti virus, ed anche verso gli altri, che per i più svariati motivi non possono vaccinarsi.
Ma i cosiddetti no vax non hanno voluto sentire ragioni. Eppure se credete che sono solo un fenomeno italiano, vi sbagliate di grosso: i no vax pullulano anche oltreoceano, tanto che il sindaco di New York è dovuto correre ai ripari.
Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha infatti dichiarato lo stato di emergenza sanitaria in tutta la città a causa dell’epidemia di morbillo diffusasi a Brooklyn e ha quindi ordinato la vaccinazione obbligatoria in quattro aree più a rischio.
Secondo quanto stabilito dal sindaco de Blasio, tutte le persone non vaccinate delle aree interessate dovranno al più presto farlo, compresi i bambini oltre i sei mesi di età. Chi non si sottoporrà al vaccino rischia una multa di mille dollari.
Ricordiamo che dal mese di settembre sono oltre 250 le persone che a New York hanno contratto il virus del morbillo, generando allarme soprattutto tra la comunità ebraico ortodossa di Williamsburg.