Quando si parla di suicidio è sempre difficile provare ad immaginare i reali motivi che possano aver spinto una persona a farlo, anche se la vita ci mette sovente dinanzi a situazioni che crediamo insormontabili e quindi impossibili da affrontare.
Ma il tutto diventa ancora, se possibile, più impossibile, lasciateci passare il gioco di parole, quando a pensare al suicidio è un bambino, che dovrebbe vedere ancora solo il buono della vita, che dovrebbe vivere di sogni e far di tutto per riuscire a realizzarli in futuro.
Eppure la cronaca odierna ci mette dinanzi alla dura realtà: la vita spesso è considerata già troppo dura da vivere anche per i bambini.
Una bambina, infatti, a soli 10 anni ha minacciato di lanciarsi dal terzo piano di una palazzina di Roma, ma è stata salvata da due poliziotte libere dal servizio.
La piccola era a casa con la nonna quando ha deciso di lanciarsi dal terzo piano del palazzo. La nonna, disperata, ha chiesto aiuto e per fortuna è riuscita a trovare la collaborazione proprio delle due poliziotte, che sono riuscite ad entrare nell’appartamento e hanno raggiunto e afferrato in tempo la bambina sul balcone prima che finisse in tragedia.
“È un episodio che mi porterò dentro tutta la vita, da poliziotta, ma soprattutto da mamma. La guardavo e pensavo: ‘poteva essere mia figlia”, ha detto all’Agi il commissario capo, Maurizia Quattrone della Direzione Centrale Polizia Criminale. “Salvando la bimba ho provato una fortissima emozione nello stringere tra le braccia una vita così piccola e nello stesso momento l’orrore di aver compreso che se ne volesse privare per sempre”.
Non sono stati resi noti altri particolari, per tutelare l’identità della bambina, né i motivi che l’hanno spinta al gesto.