Nel bene e nel male, tra polemiche ed esaltazioni autoreferenziali, è indubbio che il Festival di Sanremo è uno dei pochi show che ancora riesce a tenere gli italiani incollati al televisore.
Se lo share non esalta i critici, metà degli italiani sintonizzati su Rai Uno per la prima serata non è certo un fallimento: la prima puntata è stata vista da 10.086.000 di spettatori, con uno share del 49,5 per cento, in calo però rispetto all’anno scorso, quando la prima puntata era stata vista da 11.603.000 spettatori, con uno share del 52,1 per cento.
Una puntata che per molti è stata sottotono, con la tripletta alla conduzione che non ha certo brillato per sagacia: i 24 big in gara hanno presentato i loro brani, l’uno dopo l’altro, ed i momenti di intrattenimento sono stati limitati.
Claudio Bisio ha però trovato modo di ironizzare su tutte le polemiche della vigilia che avevano travolto soprattutto il direttore artistico:
“Baglioni? Da sempre un sobillatore, un anarchico, un rivoluzionario! Nel 1974 cantava ‘passerotto non andare via’, ma era una posizione chiarissima, era un’esortazione agli immigrati: restate qui. E quello che è più grave è che lo ha scritto trent’anni prima che arrivassero, li ha sobillati. Guccini in confronto è da oratorio, De Gregori da Zecchino d’oro“.
Baglioni, ha aggiunto Bisio, “è ossessionato dai migranti: ha scritto ‘migravamo come due gabbiani’ e ‘100 ponti da passare’ e ‘sirene di navi che urlavano al vento’, ‘se avessi un’auto da caricarne 100 mi piacerebbe un giorno portarli al mare’. Allora te le sei cercate?“.
Poi, in chiosa, l’appello ai giornalisti ‘seri’: “smettiamola!”.
All’una inoltrata è arrivata anche la classifica, divisa in tre fasce a seconda dalle preferenze espresse coi voti. Tra i più votati Loredana Bertè, Ultimo, Daniele Silvestri, Irama, Simone Cristicchi, Francesco Renga, Il Volo e Nek, mentre in coda si trovano Ghemon, Motta, Ex-Otago e The Zen Circus.