Sul satellite di Saturno, Encelado, pare vi siano le condizioni ideali per la vita.
Ne è passato di tempo da quando l’essere umano pensava di essere solo e al centro dell’universo, circondato dalle stelle e dai pianeti che gli giravano intorno come un’immensa giostra, mossi da un motore primario riconducibile, in una maniera o nell’altra, sempre al concetto di Dio.
C’è stato anche un periodo nel quale, pur ammettendo la possibilità che potesse esistere la vita in altri mondi, confinavamo comunque l’idea a qualche galassia lontana e irraggiungibile.
Invece, da un po’ di tempo a questa parte, fra sonde, navicelle e diavolerie varie, stiamo cominciando a scandagliare il nostro spazio di prossimità, il Sistema Solare.
E ci stiamo accorgendo che la vita ci può essere, o almeno ci può essere stata, anche su pianeti, asteroidi e satelliti all’interno del Sistema Solare stesso.
Su Encelado, ad esempio, uno dei molteplici satelliti del Signore degli Anelli, Saturno, esistono condizioni di vita strane, un ambiente ghiacciato e bollente al contempo.
Siamo a circa 1,3 miliardi di chilometri dalla Terra, un’inezia. In base ad alcune ricerche portate avanti da un team di astronomi che segue la sonda italo-americana Cassini, questo mondo potrebbe essere un’incubatrice ideale per la nascita e la crescita di microbi che si troverebbero sotto i suoi oceani salati coperti dal ghiaccio.
Il relativo studio è stato presentato venerdì dalla Nasa. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Science ed è coordinata da Junter Waite, del Southwest Research Institute.
Per dovere di cronaca bisogna dire che la missione Cassini aveva già scoperto l’esistenza dell’oceano di Encelado nel 2014.
La ricerca era stata condotta da Luciano Iess, dell’Università Sapienza di Roma, e finanziata dall’Asi. Già allora si disse che in quell’ambiente le caratteristiche erano tali da poter ospitare la vita.
La ricerca di Waite parla di segnali inequivocabili di attività geotermica su Encelado, i quali, ad esempio, sulla Terra risultano essere l’ideale per lo sviluppo di forme di vita elementare.
Il satellite di Saturno Encelado è circa 7 volte più piccolo della nostra Luna, e ha una temperatura media superficiale di 200 gradi sotto lo zero.
Sotto il ghiaccio però c’è acqua molto più calda. I segnali sono inequivocabili, dal momento che Cassini ha rilevato la presenza di sbuffi di vapore caldo che, ogni tanto, fuoriescono per poi ricadere sulla superficie.
Ma quando fuoriescono, ghiacciano immediatamente, dando l’impressione che sia dipinta come una faccia pena di rughe. Tanto ci dicono gli scienziati, e tanto noi crediamo. In attesa di ulteriori conferme, però. Come sempre.