Rami Malek ha voluto spezzare una lancia e difendere la sua ultima fatica: Bohemian Rhapsody dove interpreta il compianto leader dei Queen, Freddie Mercury.
Rami Malek ha difeso Bohemian Rhapsody per non aver mostrato “l’intera storia di Freddie Mercury“, in particolar modo il tragitto finale dell’artista durante la sua battaglia contro il virus dell’HIV.
Parlando all’Hollywood Reporter, Malek, che è stato indicato come candidato all’Oscar per la sua interpretazione di Mercury, ha fatto notare che avrebbe voluto mostrare tutto nel film biografico, ma era limitato dal fatto che c’erano solo “due ore” per raccontare l’intera storia.
“In quelle due ore si vuole celebrare la vita di Freddie, e c’era sicuramente uno sforzo consapevole per non rendere questo film edonistico“, ha spiegato e poi tornando sulla pellicola:
“Non sarà mai perfetto per realizzare la storia di un uomo di cui potremmo fare innumerevoli documentari e un’infinità di miniserie“.
Malek ha aggiunto che lo scopo ultimo di Bohemian Rhapsody era quello di evidenziare la sfida di Mercury come artista e degli “stereotipi che ha distrutto“.
“Lui e la band hanno fatto cadere ogni convenzione su ciò che la musica dovrebbe essere e su come gli esseri umani dovrebbero comportarsi in pubblico. E’ un rivoluzionario in quanto ha semplicemente rifiutato di essere segregato o emarginato in qualsiasi modo“, ha affermato Malek.
“So che ci saranno sempre aspetti critici per questo film, non c’è modo di aggirare tutto questo, puoi girare un’altra versione di questo film, ma noi dovevamo concentrarci su un periodo di tempo limitato e abbiamo sempre voluto chiudere il film con il famosissimo concerto Live Aid.“