OMS: circa 2 miliardi di persone bevono acqua contaminata
Per l’OMS, circa 2 miliardi di persone al mondo bevono acqua contaminata.
Maria Neira, responsabile del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’OMS insieme a Un-Water hanno presentano “Glaas 2017”, il rapporto Analisi globale e valutazione di igiene e di acqua potabile, il quarto proposto dopo i precedenti del 2010, 2012 e 2014.
Nel rapporto si evidenzia come i Paesi non stiano aumentando abbastanza velocemente la spesa per raggiungere uno degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) fissati dall’Agenda 2030: quello dell’accesso universale ad acqua e servizi igienico-sanitari sicuri.
Non ci rendiamo forse bene conto di quanto sia importante avere acqua corrente pura non contaminata.
Al punto che ne sprechiamo tantissima: col pretesto che l’acqua è un bene pubblico e per questo non si dovrebbe nemmeno pagare, spesso non abbiamo prestato sufficiente attenzione alle reti idriche.
Ne consegue che queste, in gran parte, sono dei veri e propri colabrodo.
Quando ci siamo resi conto che era bene che l’acqua si pagasse per il giusto, anche un po’ di più di quello che si pagava prima, abbiamo cominciato a preoccuparci e a prestare più attenzione alla manutenzione delle reti. Le quali comunque, in Italia, in generale sono pessime.
L’unica fortuna è che la nostra Penisola, fra fiumi, laghi, bacini idrici, sorgenti sotterranee, produce tanta di quell’acqua che ancora non si può parlare di crisi di questo bene essenziale per la vita di tutti.
Ma così fortunati non sono altri Paesi del mondo, dove le risorse idriche scarseggiano di per sé e dove le non numerose sorgenti dalle quali attingere sono sovente inquinate.
Questo ce lo racconta direttamente l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Addirittura, nella migliore delle ipotesi, l’acqua è non potabile a causa della presenza di inquinanti fecali. Non è decisamente una bella situazione.
Tanto che Maria Neira afferma: “L’alimento più prezioso è spesso causa di morte”. Infatti, centinaia di migliaia di persone ogni anno muoiono a causa dell’inquinamento delle acque, costrette a bere da fonti inquinate.
Tutto ciò viene riferito su Glaas 2017, il quarto rapporto periodico che presenta un’analisi accurata e circostanziata dei dati più affidabili riferiti a 75 Paesi.
Nonostante questi Paesi mediamente ogni anno aumentino del 4,9% gli investimenti per cercare di supplire a tali carenze, l’80% di questi non compie sforzi ritenuti sufficienti per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Afferma l’OMS: “Molti Paesi in via di sviluppo non riescono a fornire servizi sicuri e affidabili in modo continuo, per permettere l’accesso all’acqua potabile, alle infrastrutture di base e ai servizi igienici”.
Dal canto suo, Guy Ryder, Presidente di Un-Water, dice: “Maggiori investimenti su acqua e servizi igienici possono produrre notevoli benefici per la salute e lo sviluppo umano, cercare occupazione e fare in modo di non lasciare nessuno indietro”. Ma questi Paesi avranno la forza e la volontà di fare tutto ciò?