Beppe Grillo lancia l’idea del sussidio europeo
Anche se, nella vita precedente, era un bravo comico, oggi Beppe Grillo è un politico “affermato”, capace di metter su un partito e di vederlo salire al governo del nostro paese in una manciata di anni, quindi in molti hanno imparato a non sottovalutare le sue affermazioni.
Anche se sono bizzarre come quelle arrivate in queste ore: perché, dopo il reddito di cittadinanza, non creare un sussidio europeo?
Poco importa che il reddito di cittadinanza non è ancora entrato in vigore e il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha avvertito che, nemmeno tanto alla lunga questa misura è insostenibile e incompatibile col debito nazionale: via ad una nuova idea dove è sempre lo stato a mettere mano al portafoglio.
Il comico e politico genovese come di consueto lancia le sue trovate attraverso il suo blog: “I processi produttivi e di erogazione di servizi – spiega – stanno cambiando così velocemente che nessuno di noi sa bene cosa succederà tra 5 anni. La riposta a questa insicurezza cosmica potrebbe essere il Reddito base europeo”.
“Un reddito concesso incondizionatamente a tutti i cittadini dell’Ue e ai residenti legali a lungo termine.
Questo rappresenterebbe un modo intelligente per affrontare le urgenti priorità sociali: ridurre la povertà e le disuguaglianze di reddito; fornire un reddito che non sostituirebbe i programmi nazionali di assistenza sociale per i disoccupati, ma si aggiungerebbe ad essi; ridurre gli squilibri economici e sociali eccessivi tra i Paesi della zona euro”, aggiunge.
Grillo lo chiama «eurodividend» e secondo le sue stime “potrebbe partire da 200 euro a testa. Si potrebbe mettere in atto già da domani. Infatti i primi studi dicono che la cifra di 200 euro è ampiamente sostenibile dall’Ue e sarebbe un primo passo importante. Concreto”.
Facendo due calcoli spiccioli, servirebbero 22,2 miliardi di euro al mese, 271 miliardi l’anno: proprio sostenibile, non si direbbe.