Il Consiglio europeo non sa bene come aiutare l’Europa
Da giorni ormai si è compreso che l’emergenza coronavirus è ben lungi dall’essere soltanto una “problematica” nostrana ma anzi è una vera e propria bomba ad orologeria pronta a travolgere e potenzialmente distruggere l’Europa intera.
Tutti i paesi del mondo stanno usando tutti i mezzi a loro disposizione, ed anche la BCE nelle scorse ore ha varato un piano di aiuti illimitato che verrà perfezionato man mano che ci si troverà dinanzi alle varie problematiche.
Da consiglio europeo, invece, non è arrivata una risposta univoca: dopo un vertice di oltre sei ore e il veto posto dall’Italia sul testo di conclusioni, i 27 leader della Ue hanno infatti deciso di darsi altre due settimane per mettere a punto la nuova strategia anti-crisi economica.
Il premier Giuseppe Conte ha rifiutato “la bozza preparata, compresa l’eliminazione di qualsiasi riferimento al Mes”. Il premier, fanno sapere da Palazzo Chigi, ha quindi chiarito che nessuno pensa a una mutualizzazione del debito pubblico. “Ciascun Paese risponde per il proprio debito pubblico e continuerà a risponderne”, ha detto Conte.
Italia e Spagna hanno quindi chiesto che il Consiglio incarichi i 5 presidenti delle istituzioni Ue di formulare nuove proposte nel giro di dieci giorni. Si tratta dei presidenti di Commissione, Consiglio, Parlamento, Bce ed Eurogruppo.
Al momento, nelle conclusioni del vertice in videoconferenza, non ci sono riferimenti all’uso del Meccanismo europeo di stabilità e non si parla nemmeno di eurobond. L’unica intesa solida è sul fatto che occorre mantenere aperti i confini interni per far passare le merci e cooperare sul fronte sanitario e in vista dello sviluppo di un vaccino.