In Cina non si possono più mangiare cani
In Italia cani e gatti sono componenti della nostra famiglia, li accudiamo nelle nostre case e gli riserviamo le stesse attenzioni che riserviamo ai nostri figli.
Ma purtroppo non in tutti i paesi del mondo è così, ed anzi ce ne sono alcuni in cui questi animali sono considerati animali da macellare e da mangiare.
Un’usanza per noi incomprensibile e barbara, ma per fortuna questa emergenza Coronavirus almeno un risvolto positivo l’ha avuto: a seguito proprio della pandemia, in Cina si è ripensato seriamente agli animali che fosse lecito mangiare.
E così catti e cani, la cui carne è consumata da una minoranza di cinesi, sono stati esclusi per la prima volta da un elenco ufficiale di animali commestibili. La storica decisione è stata comunicata dal ministero dell’Agricoltura e degli Affari Rurali del governo di Pechino.
La decisione arriva dopo il divieto di febbraio sul commercio e il consumo di animali selvatici, pratica sospettata della diffusione del coronavirus.
“È la prima volta che il governo cinese sancisce che cani e gatti sono animali domestici e non destinati al consumo”, ha dichiarato in una nota l’associazione americana Humane Society International (HSI). Quest’ultimo stima che 10 milioni di cani vengano uccisi ogni anno in Cina per la loro carne.