Salute e alcol, diminuiscono i consumi ma aumenta il binge drinking
Salute e alcol, il consumo è diminuito ma è aumentato il binge drinking: ossia si beve decisamente troppo nel fine settimana.
In generale in Italia si beve di meno, e questo è un dato positivo. Tutto ciò è contenuto nel Rapporto sul consumo di alcol presentato in occasione dell’Alcohol Prevention Day, dall’Istat.
In base al rapporto, riferito al 2016, beve vino il 51,7% della popolazione, mentre il 47,8% consuma birra e il 43,2% aperitivi alcolici, amari, liquori e superalcolici vari.
Fin qui parliamo di bere durante i pasti, ma le cose cambiano per quel che riguarda il consumo fuori dai pasti, specialmente le cosiddette bevute occasionali.
Gli uomini tendono a consumare soprattutto birra, le giovani invece aperitivi, superalcolici e amari.
Fra coloro che hanno un’età compresa fra i 45 e i 65 anni, la bevanda più di moda è sempre il vino, con lievissime differenze fra uomini e donne.
Per quel che riguarda gli adolescenti, fortunatamente diminuisce considerevolmente il consumo di alcolici sia quotidiano sia occasionale.
Ma esistono una serie di occasioni a rischio particolarmente importanti dove l’assunzione di alcol si dimostra sempre notevole.
Si tratta di uscite in discoteca, concerti, parties, spettacoli sportivi. I numeri qui divengono importanti, sia nella fascia adolescenziali, sia in quella giovanile fra i 18 e i 24 anni.
Parliamo del cosiddetto binge drinking, un problema comune che ha preso piede soprattutto negli ultimi anni. Si tratta dell’abitudine di assumere periodicamente (per esempio ogni fine settimana) una quantità eccessiva di alcol.
Una cattiva abitudine davvero perché troppo alcol, anche quando si beve una volta a settimana, è pericoloso sempre.
Non bisogna dimenticare, infatti, che salute e alcol non vanno d’accordo: oltre agli incidenti mortali causati da chi si mette al volante sbronzo, bere elevate quantità di alcolici può aumentare il rischio di sviluppare diversi tumori, può causare danni al fegato, al cervello e ad altri organi.
Qui un maschio su 5 e una donna su dieci bevono fino all’intossicazione ricorrente.
C’è da ricordare che qualsiasi tipo di consumo di alcolici è a rischio per la salute dei giovani, in quanto questi hanno più difficoltà degli adulti a metabolizzare adeguatamente l’alcol.
In ogni caso, i consumatori abituali rimangono sempre gli anziani. Il consumo abituale in sostanza cresce col crescere dell’età.
Più si è giovani, più è episodico, più si va avanti con gli anni e più diviene costante. Il massimo si ha nelle persone con più di 60 anni, col 50,8% negli uomini e il 17,6% nelle donne.
Per quanto riguarda le zone del consumo, l’assunzione di alcol fuori pasto è maggiore nelle zone del nord-est.
I valori sono molto alti in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Valle D’Aosta, dove per gli uomini la percentuale è altissima, circa il 60%.
Non sono da meno le donne del Trentino Alto Adige, che riescono a toccare picchi del 58,2%.
Infine l’Istat riferisce che il consumo abbondante di alcol in famiglia è in grado di influenzare in maniera importante le abitudini dei figli.