Troppe omissioni nel nuovo riordino proposto dall’esecutivo
A prescindere dal “distanziometro nazionale”, che proprio non suscita piacevolezza, dal “ridimensionamento” più o meno occulto dei poteri degli Enti Locali, dalla poca riconoscibilità delle situazioni di emergenza in relazione alla quale potranno intervenire sul territorio gli Enti Locali, non si capisce perché si sia passati dalla precedente proposta del Governo, che prevedeva un’apertura minima di otto ore -che, quindi, consentiva anche un blocco di gioco per 16 ore- alla possibilità per i Sindaci di bloccare il gioco ed i casino digitali al massimo per sei ore. É un bel balzo “a favore del gioco” questo e fa parte, indubbiamente, delle “ombre” che aleggiano su questa nuova ed ultima proposta del Governo.
Un altro “intervento” dell’Esecutivo che “disturba” -o quanto meno che non è preciso e dettagliato, ma forse si spera solo perché questa è e rimane esclusivamente una bozza d’accordo- è che finalmente si propone di permettere il gioco solo tramite tessera sanitaria, ma chi raccoglierà e conserverà i dati dei giocatori non è dato sapere: forse i concessionari così potranno avere finalmente un ricco portafoglio di tutti gli assidui giocatori? Ed ancora, si propone che saranno eliminate dalle sale immagini che spingono al gioco e che saranno arredate in modo standard, ma non si specifica chi definirà quali saranno le immagini “eccessive” che possono “spingere al gioco”.
E, poi, sarà ancora possibile fumare in una sala di tipo “A”? Esisteranno luci soffuse e vetri oscurati per ostacolare la cognizione del tempo che passa, in modo che il giocatore non percepisca per quanto tempo è rimasto attaccato alle macchinette? Bisogna dire che se si vuole cercare il famigerato “pelo nell’uovo” e pensare proprio a tutto, questo accordo non si concluderà mai! Le problematiche e gli scogli che si possono incontrare sono tanti e tali che difficilmente si potrà trovare semplicemente una “via di fuga”!
Un altra “zona d’ombra”, ma questa importante veramente, è che nella bozza di parla dell’obbligo di segnalare i soggetti patologici ai servizi sociali del Comune: a parte l’errore iniziale che questa segnalazione andrebbe fatta ai servizi per le dipendenze dell’unità sanitaria locale per legge competente, chi dovrebbe avere il titolo per fare una segnalazione simile con il rischio di essere stigmatizzato? Ovviamente, il gestore di sala no, rischierebbe troppo per la sua attività ove non entrerebbe più alcun giocatore…
Questo argomento ne porta un altro conseguenziale: come rendere reale il divieto di accesso al gioco per i giocatori problematici? Tutto questo fa parte di una tematica importante e, non essendoci la definizione di chi sia la competenza decisionale, si può pensare che siano i Monopoli di Stato che possano interessarsene: ma, invece, dovrebbe essere un Ente che è molto più “libero” da eventuali conflitti di interesse come, per fare un esempio, l’Osservatorio sui rischi del gioco d’azzardo del Ministero della Salute.
Un’altra importante omissione che si vuole aggiungere a quelle già elencate: non è prevista alcuna riduzione del numero degli apparecchi Vlt, riconosciuti molto più “aggressivi” delle slot machine ed in più rimane troppo alto ancora il numero dei mini casinò. Per ultimo, ma non meno importante, nella bozza non esiste alcun riferimento ad iniziative legislative in materia di gioco online e poco si parla della pubblicità relativa al gioco. Il contenuto della bozza non è ancora abbastanza per pensare che si possa pervenire ad un accordo, non ancora… purtroppo.