L’ergastolo ostativo deve essere eliminato per la Consulta
Se già nei giorni scorsi la Corte europea dei diritti dell’uomo ha considerato l’ergastolo ostativo come una violazione l’articolo 3 della Convenzione Europea sui Diritti umani, oggi arriva un’altra sonora bocciatura, dalle conseguenze molto più stringenti.
L’ergastolo ostativo è quello disciplinato dall’articolo 4 bis dell’ordinamento penitenziario e prevede che i benefici carcerari possano “essere concessi anche se la collaborazione che viene offerta risulti oggettivamente irrilevante purché siano stati acquisiti elementi tali da escludere in maniera certa l’attualità dei collegamenti con la criminalità organizzata”.
La Corte Costituzionale ha invece stabilito ora che la mancata collaborazione con la giustizia non impedisce i permessi premio per chi è sottoposto all’ergastolo ostativo, purché ci siano elementi che escludono collegamenti con la criminalità organizzata, precisando che la presunzione di “pericolosità sociale” del detenuto non collaborante non è più assoluta ma diventa relativa e può essere superata dalla valutazione del magistrato di sorveglianza.
In soldoni, secondo la nuova sentenza un ergastolano può avere benefici carcerari senza prima collaborare con la magistratura.
Una sentenza che si preannuncia “storica” e che ha scatenato un mare di polemiche. Dal canto suo, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha immediatamente attivato gli uffici competenti per analizzare le possibili conseguenze: “La questione ha la massima priorità”.