Il gene dei gufi: quando andare a letto tardi è scritto nel Dna
Se vai a dormire a notte inoltrata e al mattino non riesci ad alzarti, c’è una nuova spiegazione scientifica che fa capo alla genetica dell’uomo, nello specifico infatti potresti avere il gene dei gufi che ti sposta “l’orologio biologico” in avanti e ti porta ad essere sveglio fino a tarda notte.
Andare a letto tardi non è una cattiva abitudine ma è scritto nel Dna: scoperto il gene dei gufi, una mutazione genetica.
Perché dei “gufi”? Perché per gli specialisti è diventato comune definire “allodole” le persone che, al pari di questi graziosi volatili, si alzano molto presto e crollano per la stanchezza subito dopo cena; mentre si definiscono “gufi” quanti faticano ad aprire gli occhi e vanno a letto tardi.
Ovviamente, gli esperti ci tengono a precisare che “queste due categorie di persone non soffrono di insonnia: hanno solo ritmi sonno/veglia diversi dal comune”.
Perché si va a letto tardi? Se facciamo il conteggio di tutte le motivazioni che ci vengono in mente, non si finisce più.
Può dipendere dal fatto che si lavora fino a tardi, dal fatto che si è particolarmente nervosi, dal fatto che si è depressi, che si hanno delle preoccupazioni, che si fanno turni particolari al lavoro, e chi più ne ha più ne metta.
Non c’è dubbio che quando si verificano queste condizioni anomale, e magari si dorme di meno, è l’organismo nel suo complesso che ne risente; anche di giorno, ovviamente.
Durante la giornata ci si sente più stanchi, l’attenzione viene meno più facilmente. In generale si può dire che non è una bella cosa. A meno che non si vada a letto tardi, però la mattina ci si svegli tardi, o comunque in maniera da assicurare almeno 6 o 7 ore di sonno.
Poi c’è il caso degli anziani che normalmente fanno più fatica ad addormentarsi, e anche questo è da tenere nella debita considerazione.
Tuttavia esistono probabilmente anche delle cause genetiche che conducono ad andare a letto tardi e a far alzare presto la mattina.
Secondo uno studio scientifico realizzato dalla Rockfeller University, l’abitudine di andare a dormire tardi è riconosciuta come una vera e propria patologia definita come Disturbo della fase del sonno ritardato. Questo disturbo potrebbe dipendere da un difetto genetico a carico del gene CRY1.
Gli studiosi hanno preso ad esempio e analizzato il Dna di un volontario che presentava questa anomalia, e hanno scoperto la mutazione di questo gene, il quale era già conosciuto a causa dell’influenza che ha sui ritmi sonno/veglia circadiani dell’organismo.
Una volta fatta questa scoperta, i ricercatori hanno potuto verificare che tale mutazione è presente in circa una persona su 75.
La ricerca è importante perché i disturbi del sonno di un certo rilievo possono condurre a contrarre malattie croniche come il diabete, l’obesità e la depressione. Sempre che non sia vero il contrario, cioè che siano le malattie a condurre, come effetto, ai problemi del sonno.
Comunque le prossime ricerche si indirizzeranno sul cercare di capire perché il gene CRY1 divenga difettoso. Questo consentirebbe di predisporre delle terapie adeguate per tutte le persone che non riescono a dormire a sufficienza. E buona notte a tutti quelli che ci riusciranno.