Novembre 23, 2024

Jovanotti, una miniera d’oro per il secondary ticket

Jovanotti una miniera doro per il secondary ticket

Nei mesi scorsi abbiamo avuto modo più volte di parlare di secondary ticket, e di quel fenomeno per cui vengono acquistati centinaia di biglietti, per i concerti degli artisti più quotati e quindi ricercati, per poi essere rivenduti a prezzi esorbitanti al miglior offerente, a quei fans cioè pronti a sborsare cifre anche a diversi zeri pur di vedere l’esibizione del proprio artista preferito.

Negli anni sono stati tantissimi gli artisti colpiti da questa piaga e stavolta è toccato anche a Jovanotti, come ha rimarcato Assomusica.

“Per il tour Jova Beach Party di Jovanotti su StubHub si toccano anche i 960 euro, +1.750% rispetto a un biglietto di partenza da 52 euro”, denuncia l’associazione degli organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo, che ha presentato un esposto all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e all’Antitrust (Agcm) per chiedere di sanzionare i siti di secondary ticketing.

L’associazione ha segnalato inoltre le maggiorazioni fino a 15 volte e oltre dei prezzi ufficiali dei biglietti sui siti come Viagogo, StubHub e MyWayTicket per alcuni concerti come ad esempio i tour di Laura Pausini, Biagio Antonacci, Elisa, The Giornalisti e Jack Savoretti.

«Chiediamo all’autorità a cui vengono attribuiti i poteri di controllo – spiega il presidente di Assomusica, Vincenzo Spera – di fare applicare la legge contro il secondary ticketing (legge n. 232 dell’11 dicembre 2016) e in particolare il comma 545 che prevede sanzioni pecuniarie da 5.000 a 180 mila euro per quanti illecitamente fanno lievitare i prezzi dei biglietti a discapito dei consumatori finali.

La soluzione individuata dal Governo del biglietto nominativo nel settore della musica live – prosegue Spera – riteniamo che oltre a non essere necessaria, comporterà danni certi agli operatori del settore, sia per i maggiori costi da sostenere per i servizi di controllo, sia per l’enorme allungamento dei tempi di afflusso agli eventi e sia per la perdita di tutte quelle forme di prenotazione, promozione e regalo di biglietti, non più consentite allo spettatore, che comporteranno una sicura contrazione delle vendite».

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