Dicembre 3, 2024

Strage di Erba, le Iene intervistano Rosa Bazzi

Strage di Erba le Iene intervistano Rosa Bazzi

Da 12 anni Rosa Bazzi ed Olindo Romano sono rinchiusi in carcere come esecutori, freddi e spietati, della strage di Erba, in cui persero la vita quattro persone, tra cui un bambino di soli due anni.
I coniugi sono stati dichiarati colpevoli da tutti i gradi della giustizia italiana, ma ad incastrarli nessuna prova scientifica o forense, ma la loro stessa confessione, a loro dire estorta dai carabinieri dietro false promesse.

Da qualche tempo la trasmissione Le Iene si sta occupando del caso, suscitando non poche polemiche, dato che per la giustizia italiana il tutto è già chiarito ed i coniugi si meritano l’ergastolo.

Ma la trasmissione satirica non ne sembra affatto convinta e, dopo essere andati ad incontrare Olindo, domenica sera hanno mandato in onda la prima parte di un’intervista a Rosa, la prima che la donna rilascia da quando è una detenuta.
Un’intervista dura, in cui Rosa ribatte colpo dopo colpo, a tutte le domande del suo intervistatore, che cerca di farla cadere in fallo, ma le dà anche modo di raccontare la sua verità.

E Rosa fa anche rivelazioni inedite, riguardo a un uomo presente sulla scena del crimine poco prima: “L’unico errore, spiega, è stato quello di “accollarci quello che ci hanno detto i carabinieri… perché abbiamo avuto fiducia noi del maresciallo Gallorini, perché se non hai fiducia in un carabinieri, un maresciallo, di chi puoi avere fiducia? come noi qua in carcere abbiamo fiducia, come io ho fiducia degli avvocati… se non abbiamo fiducia di qualcuno di quelli più in alto di noi”.

“Non siamo stati noi due…non hanno svolto bene il lavoro che hanno fatto”, spiega poi visibilmente contrariata, riferendosi ai reperti mai analizzati, una parte dei quali erano stati distrutti lo scorso luglio.

“Se lo facevano bene cioè come mai spariscono le cose adesso che potevano andare a controllarli allora…perché devono sparire reperti che non hai niente da tenere nascosto, lasciali, così se c’è la mia impronta avete da dire bon, siete stati voi basta, chiudiamo il discorso, chiudiamo tutto, basta”.

Come aveva sottolineato anche Olindo, l’unico loro errore è stato quello di “accollarci quello che ci hanno detto i carabinieri… perché abbiamo avuto fiducia noi del maresciallo Gallorini, perché se non hai fiducia in un carabinieri, un maresciallo, di chi puoi avere fiducia? come noi qua in carcere abbiamo fiducia, come io ho fiducia degli avvocati… se non abbiamo fiducia di qualcuno di quelli più in alto di noi”.

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